Ieri, in America, il Congresso di Philadelpia ha promulgato la Dichiarazione d'Indipendenza, approvata dai delegati delle tredici colonie britanniche.
Questi stati erano ritenuti dei veri focolai dei ribellione dagli stati meridionali considerati, invece in prevalenza lealisti.
Il generale Howe ha evacuato,nel marzo del 1776, Boston, per poi spostare le sue truppe in Canada, per riorganizzare le forze e attendere i previsti rinforzi dalla madrepatria. Le truppe salparono in America il 29 aprile 1776. In contemporanea ai combattimenti e ai preparativi di guerra, nel Congresso americano si tenevano aspri e decisivi confronti politici tra i rappresentanti delle colonie che hanno condotto a decisioni irreversibili. Nell'aprile del 1776 la Carolina del Nord aveva indicato ai propri rappresentanti congressuali di imporre l'indipendenza dalla Gran Bretagna; ad essa si successero il Rhode Island e il Massachusetts. Il 15 maggio 1776 toccò alla Virginia, dove l'assemblea raccomandava di richiedere al congresso di "dichiarare le colonie unite,libere e indipendenti";il 1° giugno l'assemblea virginiana approvò la "Dichiarazione dei diritti".
Il 7 giugno 1776 Richard Henry Lee presentò al Congresso tre risoluzioni decisive, come le colonie unite venivano considerate stati liberi e indipendenti, capaci di stipulare alleanze con stati stranieri e la preparazione di un progetto per organizzare una confederazione tra di loro.
Il 15 giugno il New Hampshire votò a favore dell'indipendenza, così come il Maryland e il New Jersey il 28 giugno. Il 2 luglio, dopo accese discussioni, anche le resistenze degli stati incerti vennero superate.
E' per questi motivi per cui, la Commissione dei Cinque, composta da Jefferson, Adams, Franklin, Sherman e Livinston, ha scritto la Dichiarazione d'Indipendenza.
Ritorna alla home page